Rete Comitati Pari Opportunità
Rete CPO Toscana
La Rete CPO Toscana
nasce sotto la direzione
dell'avv. Carla Guidi

Riunione Rete CNF

Quando
data 21-03-2018

Dove
Roma

Riunione Rete CNF

Verbale della riunione della Rete CNF tenutasi il 21.03.2018

La riunione ha inizio con la proposta di costituire un gruppo Whatsapp per la rete in vista delle giornate romane, si approva.
Le giornate romane si terranno nei giorni 4 e 5 maggio presso la biblioteca dell'Università Vaticana del Sacro Cuore, nei pressi di Piazza Navona; capienza di circa 250 posti, iscrizione gratuita fino ad esaurimento posti; trasferta, vitto ed alloggio a carico delle/i partecipanti. La modulistica per l'iscrizione arriverà a giorni. Contemporaneamente in altri locali dello stesso complesso si svolgerà altra iniziativa della commissione diritti umani relativa a  “diritti umani e impresa” .
Si tratterà un mini congresso tematico all'esito del quale dovranno essere formulati documenti, propositi, raccomandazioni o risoluzioni sugli argomenti trattati.
Si inizia il venerdì mattina e si finisce il sabato alle 13.00; la prima giornata sarà composta da due sessioni divise da un light lunch offerto dal CNF e si concluderà con una serata conviviale (apericena) sulla terrazza della Rinascente, il sabato mattina si terrà la terza sessione.

Argomenti:
Prima e seconda sessione: violenza di genere.
Terza sessione: CPO esperienze a confronto.  

Metodo:
Non dovrà essere un semplice convegno di presentazione e d'ascolto, ma dovranno essere giornate di scambio e condivisione con esperienze, comparazione sotto il profilo ordinamentale e legislativo anche di altri paesi, con documento finale condiviso (sul tema della violenza) con i paesi che hanno partecipato alla giornata.

Maria Masi ha chiesto la disponibilità dei CPO a collaborare per la realizzazione delle giornate. Quale segretaria della rete Toscana, l'avv. Lucia Concetti ha dato la disponibilità della Rete ed ha pubblicizzato la creazione del sito.
Si sono susseguiti i vari interventi diretti a individuare le tematiche da trattare nel vasto ambito della violenza di genere. Il CPO di Bergamo chiede che esplicitamente venga trattato anche il tema della violenza nei confronti di transgender, omosessuali e famiglie monogenitoriali e aver arcobaleno.
Viene proposto di trattare anche il tema delle molestie e del confine tra avance e molestie. È emerso che sarebbe opportuno affrontare anche il tema delle molestie sul luogo di lavoro. Il CPO di Arezzo conviene sulla necessità di uscire dalle giornate romane con delle proposte sul tema della violenza con particolare attenzione al momento della prevenzione in un'ottica comparativa con gli altri paesi, per cogliere le fragilità del sistema italiano, dati gli alti numeri di casi di violenza di genere. Susanna Pisano stigmatizza la disorganizzazione del comparto per la mancanza di un sistema che affronti il fenomeno con l'interdisciplinarietà necessaria per affrontarla. Intervengono il CPO di Ragusa e di Cagliari. Il Cpo di Reggio Emilia riferisce dei percorsi di  lavoro delle donne vittime di violenza quale esperienza condivisa in molti luoghi. Condivide la necessità di fare sistema, le quattro p alla convenzione di Istanbul possono trovare attuazione solo se c’è sinergia. A Reggio Emilia è stato istituito un tavolo istituzionale quale sede di confronto indispensabile  per la tutela della donna, che si rivolga ad uno qualsiasi dei soggetti facenti parti della rete.
Le linee guida per le sessioni sulla violenza si traggono dal quadro strategico 2017 – 2020 (disponibile per la lettura nella sezione Approfondimenti al link https://www.retecpotoscana.it/approfondimento-it.php?id=4). Nel quadro strategico sono indicati tre profili: prevenzione, repressione e formazione di soggetti in materie multidisciplinari con cui le vittime possono interloquire. I CPO, insistendo sui territori, possono interloquire con il territorio, con le regioni, in particolare per capire come queste hanno destinato le risorse e quali strumenti hanno adottato in relazione alla violenza di genere (denari stanziati per la formazione della rete antiviolenza, servizi sociali, forze dell’Ordine, centri antiviolenza, codice rosa ecc.). Milano ha affrontato il problema con accordo tra CPO e Regione Lombardia che ha stanziato di fondi per un corso di formazione di avvocati su violenza di genere. Invece, per le problematiche delle molestie e discriminazione all'interno del nostro mondo lavorativo si ritiene opportuno rinviare ad un evento autonomo dedicato al welfare attivo con prese di posizione da veicolare poi in mozioni al congresso. Infatti, il prossimo incontro della Rete CNF sarà dedicato ad individuare i temi da proporre per le mozioni congressuali.
Per la terza sessione la consigliera Pisano rileva come ancora non sia risolto il problema della natura dei CPO con le conseguenti ricadute in tema di rapporti con il Consiglio, obblighi di comunicazione, autonomia finanziaria e logistica. Dovremmo poter presentare una sorta di documento programmatico sui rapporti coa-cpo da presentare al Cnf, che ne ricavi una sorta di raccomandazione/risoluzione per i coa. Il CPO di Biella riferisce che la rete in Piemonte è in formazione. Chiede espressamente di aumentare le comunicazioni delle buone prassi per permettere ai CPO di nuova costituzione, come loro, di usufruire delle conquiste dei CPO già esistenti di fronte ai coa  “riottosi”. Il CPO di Udine chiede di focalizzare l'interesse sui rapporti con i Coa, sui doveri di comunicazioni di questi per permettere ai CPO di svolgere la funzione di controllo e vigilanza sugli eventi accreditati e sull'attività del coa. Si è discusso dell’opportunità di invitare anche i presidenti degli Ordini ai lavori della terza sessione di cui infra, proposta considerata non attuabile sia per mancanza di spazi che per il fine della sessione, mentre si è ritenuto preferibile rinviare ad un incontro ad hoc tra presidenti cpo -presidenti coa all'esito dei lavori.

Compiti: sul tema Prevenire la Violenza, verifica dei disegni di legge giacenti da parte dell'ufficio studi Cnf, verificare sul territorio (CPO) delle attività di diffusione nelle scuole della cultura del rispetto che prescindono anche dal progetto alternanza scuola lavoro, corsi, protocolli di intesa con gli ambiti territoriali (tribunale, ausl, forze dell'ordine, servizi ecc.) sportelli a cura del CPO o dell'Ordine o, se demandate a associazioni esterne, reti territoriali antiviolenza, monitoraggio reti antiviolenza, ambito di operatività, sedi ecc. Su “Dire” monitoraggio del Cnf, sul territorio i CPO dovranno fare il censimento dei centri capendo a chi vanno riferite, da chi sono finanziate e come operano con quali sinergie e collaborazioni. Il piano quadriennale ha riscritto il codice rosa, verificare sul territorio se c’è protocollo ed è attuato oppure no. Verificare se ci sono fondi locali, regionali ecc., come e su cosa sono stati erogati finanziamenti e di che tipo (a tempo determinato, ad obiettivi ecc.), chi usufruisce dei finanziamenti. Al Cnf la verifica della normativa degli altri paesi, del protocollo con UNAR. Sul tema della comunicazione si vuole coinvolgere il Consiglio nazionale giornalisti ed il sindacato che è molto attivo al fine di obbligare Rai ed emittenti a sottoscrivere protocolli d'intesa sull'uso corretto di termini e divulgazione delle notizie sui casi di violenza contro le donne. L'avvocatura insieme al garante dell'infanzia e al dipartimento delle pp.oo devono poter vigilare ed intervenire.
Per la sessione del sabato, esperienze a confronto, limitare gli argomenti a quelli di maggior rilievo ed interesse comune quali questione economica, finanziaria e problema della composizione. Salvo emergano nelle more altre problematiche.
La commissione elaborerà il programma di massima con i compiti per i CPO nei prossimi giorni. I CPO invieranno i loro contributi nelle tempistiche che saranno indicate.
Disponibili a suggerimenti, da comunicare alla mail del Cnf.

Alle ore 16,00 la riunione si chiude.

Foto dell'evento